Devozione al Sacratissimo Cuore di San Giuseppe
Devozione ai Tre Cuori Sacri Uniti attraverso il Cuore Purissimo di San Giuseppe data a Edson Glauber in Itapiranga AM, Brasile
Indice
Settanta Dolori e Gioie del Rosario di San Giuseppe

Madonna: Oggi riverso dal cielo su tutti voi una pioggia di grazie. Vengo a rivelare la grazia che il mio Signore ha destinato all'Amazzonia. Gesù e io veniamo oggi, accompagnati da San Giuseppe, perché desideriamo che ciascuno di voi abbia un profondo amore e devozione al suo Cuore Castissimo. Coloro che chiedono le benedizioni di Dio attraverso l'intercessione del Cuore Castissimo di San Giuseppe riceveranno tutte le grazie da me e dal mio figlio Gesù. Siamo grati a San Giuseppe per tutto ciò che ha fatto per me e per il mio Figlio Gesù, per entrambi noi.
Gesù e io desideriamo che accanto alla devozione dei Nostri Sacri Cuori uniti ci sia anche la devozione al Cuore Castissimo di San Giuseppe. Tutti i miei figli in tutto il mondo che onorano, con preghiere speciali e devozioni, il primo mercoledì del mese, pregando i sette dolori e gioie del mio castissimo Sposo San Giuseppe, riceveranno le grazie necessarie per la salvezza, nell'ora della loro morte.
Avete tutti ricevuto questa missione dal Signore, di diffondere la devozione al Cuore Castissimo di San Giuseppe in tutto il mondo. Ora è completa la triplice devozione che Dio nostro Signore desiderava tanto. Ora si compie tutto ciò che io e mio figlio Gesù abbiamo iniziato sin dalle apparizioni più remote. Ora le grazie saranno abbondanti e lo Spirito Santo sarà riversato potentemente sulla faccia della terra. Lo Spirito Santo, attraverso questa triplice devozione, accenderà l'Amazzonia con il fuoco del suo amore. Preparatevi a compiere ciò che io e Gesù vi chiediamo, cari figli. (Madonna il 2 maggio 1997)
Edson ci racconta cosa è successo: Ho capito che queste preghiere dei sette dolori e gioie di San Giuseppe dovrebbero essere recitate sotto forma di rosario durante i primi nove mercoledì del mese. Le persone che fanno questa novena devono avvicinarsi alla Confessione Sacramentale e alla Comunione, offrendole in onore del Cuore Castissimo di San Giuseppe.
"Qualsiasi grazia chiediate a San Giuseppe, ve la concederà certamente!"
(Santa Teresa d'Avila)
Recitazione del Rosario
All'Inizio
Credo degli Apostoli...
Padre Nostro...
Onoriamo Te, San Giuseppe e il Tuo Cuore Castissimo, scelto da Dio Padre per essere il padre putativo di Gesù e il Protettore della Santa Chiesa.
Salve Giuseppe, figlio di Davide, ...
Salve Giuseppe, figlio di Davide, uomo giusto e verginale, la Sapienza è con te, beato sei tu fra tutti gli uomini e benedetto è Gesù, il frutto di Maria, tua fedele sposa. San Giuseppe, padre degno e Protettore di Gesù Cristo e della Santa Chiesa, prega per noi peccatori e ottieni da Dio la Divina Sapienza, ora e nell'ora della nostra morte. Amen!
Onoriamo Te, San Giuseppe e il Tuo Cuore Castissimo, scelto ed amato dal Figlio di Dio per essere Suo Padre Verginale, che Egli obbedì e rispettò nella Sua vita terrena.
Salve Giuseppe, figlio di Davide, ...
Onoriamo Te San Giuseppe e il Tuo Cuore Castissimo, scelto dallo Spirito Santo per essere lo Sposo Giusto, Casto e Santo della Beata Vergine Maria.
Salve Giuseppe, figlio di Davide, ...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
1° Dolore e Gioia di San Giuseppe
LA DIVINA MATERNITÀ DELLA VERGINE MARIA

Ora, l'origine di Gesù Cristo era così: Maria, sua madre, era promessa in matrimonio a Giuseppe e, prima che si unissero, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe, suo sposo, essendo giusto e non volendo denunciarla pubblicamente, pensava di ripudiarla segretamente. Ma mentre gli veniva questo pensiero, un angelo del Signore gli apparve in sogno e disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Essa ha concepito per opera dello Spirito Santo; darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati." Tutto questo avvenne affinché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio; lo chiameranno Emmanuele", che significa Dio-con-noi. Quando Giuseppe si destò dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva ordinato e prese con sé sua sposa. (Mt 1:18-24)
Il dolore di san Giuseppe fino all'apparizione dell'angelo era immenso: era nella misura del suo amore per la nostra Madonna. Questa scena è stata commentata molto diversamente dai Padri della Chiesa. L'interpretazione del dubbio di san Giuseppe, forse più in accordo con la realtà, è quella esposta da sant Tommaso d'Aquino quando spiega: Giuseppe voleva abbandonare Maria non perché avesse alcun sospetto contro di lei, ma perché, a causa della sua umiltà, temeva di vivere unito a tanta santità; per questo l'Angelo gli disse poi: non temere!
Giuseppe si sentiva piccolo, o addirittura nulla, rispetto alla grandezza del mistero incomprensibile realizzato in Maria; e con grande dolore decise di ritirarsi discretamente. L'angelo non solo lo rassicurò che ciò che era accaduto a sua sposa fosse opera divina, ma gli disse anche che aveva una missione nel mistero: dare un nome a Gesù; questa espressione significa - secondo il modo biblico di parlare - che sarebbe stato il padre di Gesù davanti alla legge. La gioia della vocazione paterna accettata inondò il cuore di san Giuseppe.
O purissimo Sposo della Beata Maria, glorioso san Giuseppe, grande era l'amarezza del tuo Cuore nel perplessità dell'abbandonare la tua Castissima Sposa, così grande fu la gioia ineffabile quando ti fu rivelato dall'Angelo il sovrano mistero dell'Incarnazione.
Per questo tuo dolore e per questa tua gioia, ti chiediamo la grazia di consolare la nostra anima ora, e nei dolori estremi, con la gioia di una buona morte, simile alla tua tra GESÙ E MARIA. Amen.
Padre Nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
2° Dolore e Gioia di San Giuseppe
LA NASCITA DI GESÙ

In quei tempi un decreto apparve da Cesare Augusto, ordinando il censimento dell'intera terra. Questo censimento ebbe luogo prima del governo di Quirino in Siria. Tutti andarono a registrarsi, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe salì dalla Galilea, dalla città di Nazareth, alla Giudea, alla Città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia di Davide, per registrare con la sua sposa Maria, che era incinta. E mentre erano lì, i suoi giorni si compirono. Ed Ella partorì il suo primogenito figlio, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. (Lc 2:1-7)
Il mistero di Dio incarnato rimane nascosto in questa umile scena. Giuseppe contempla il Bambino Dio; Lui, che ama Gesù così tanto, soffre nel vederLo in questo luogo - disteso nella mangiatoia - sapendo che la Parola è Re del mondo. Il desiderio di darsi, a confronto con le Sue mani quasi vuote, fa sentire l'anima e il cuore di San Giuseppe come oppressi: il Suo desiderio di dare è un fuoco ardente, e tutto il suo essere geme per la differenza tra la Sua sollecitudine nel dare e la realtà tangibile.
Ma c'è un momento - forse quando tiene in braccio il Bambino Gesù - in cui il dolore di San Giuseppe si placa e diventa una luce profonda: ancora una volta rinnova la sua resa a Dio ed adempie perfettamente al mandato divino di amarlo con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima, con tutto il suo essere. Si dà interamente a Dio, che dorme tra le Sue braccia. E forse l'unico segno esterno di questa resa è che, leggermente, per non svegliarLo, stringe un po' più forte al petto il Bambino.
O felice Patriarca, glorioso San Giuseppe, che fosti scelto come Padre Adottivo della Parola Umanata, il dolore che provasti nel vedere il Bambino DIO nato in tale povertà, si trasformò in gioia celeste quando udisti la melodia angelica e vedesti la gloria di quella notte così luminosa.
Per questa vostra tristezza e per questa vostra gioia, vi preghiamo di ottenere per noi che, dopo il viaggio della vita terrena, possiamo udire le lodi angeliche ed godere dello splendore della gloria celeste. Amen.
Padre nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
3° Dolore e Gioia di Sant'Joseph
LA CIRCONCISIONE DI GESÙ

Quando furono compiuti gli otto giorni per la circoncisione del bambino, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima che fosse concepito nel grembo di sua madre. (Lc 2:21)
Quanto ineffabile è la gioia dell'intimità con Cristo, del chiamarlo per nome: Gesù! San Giuseppe è il maestro che ci insegna a vivere fiduciosamente con la Parola. Dovremmo sempre raccomandarci a questo glorioso Patriarca e avere devozione verso di Lui: specialmente le persone di preghiera dovrebbero essere sempre devote a Lui, perché come si può pensare alla Regina degli Angeli e al tempo trascorso con il Bambino Gesù senza ringraziare San Giuseppe per averli tanto aiutati? Chi non trova un maestro che gli insegni la preghiera, prenda questo glorioso Santo e non sbaglierà strada.
O esecutore obbedientissimo delle leggi divine, glorioso San Giuseppe, il preziosissimo sangue, che all'atto della circoncisione l'Infante Redentore versò, trapassò il Vostro Cuore, ma il nome di GESÙ lo rianimò, colmandolo di contentezza.
Per questa vostra tristezza e per questa vostra gioia, ottenete per noi che, strappati dai nostri vizii in questa vita, con il nome di GESÙ nel cuore e sulle labbra, possiamo esalare pieni di gioia. Amen.
Padre nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
4° Dolore e Gioia di San Giuseppe
LA PROFEZIA DI SIMEONE

Quando i giorni della sua purificazione secondo la Legge di Mosè furono compiuti, lo portarono a Gerusalemme per presentarlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore (Es 13:2); e per offrire il sacrificio prescritto dalla Legge del Signore, una coppia di tortore o due giovani colombi. Ora c'era un uomo a Gerusalemme chiamato Simeone. Quest'uomo, giusto e pio, attendeva la consolazione d'Israele, ed era nello Spirito Santo. Gli era stato rivelato dallo Spirito Santo che non avrebbe visto la morte prima di aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito Santo, andò al tempio; e quando i genitori presentarono il bambino Gesù per fare secondo la legge a suo riguardo, lo prese tra le braccia e benedisse Dio dicendo: Ora lascia andare in pace il tuo servo, o Signore, secondo la tua parola; perché gli occhi miei hanno visto la tua salvezza che hai preparato davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele. Il padre e la madre di lui erano stupiti delle cose dette su di Lui. Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre: "Ecco, questo bambino è destinato alla caduta e al risorgimento di molti in Israele; sarà un segno di contraddizione, perché siano svelati i pensieri di tanti cuori. E anche il tuo cuore sarà trafitto da una spada" (Lc 2:22-35)
Simeone ci spiega come Gesù sarà un segno di contraddizione, un segnale e uno stendardo davanti al quale gli uomini parleranno a favore o contro, e aggiunge che la sofferenza del Figlio sarà strettamente legata a quella della Madre.
Qui la sofferenza di Gesù e Maria è esplicita. San Giuseppe intuisce più chiaramente, con questa rivelazione, il mistero della Croce del Figlio; è impossibile scoprire l'abisso del Suo dolore: Colui che ha sempre voluto proteggere il Bambino, che amava con pieno amore paterno, per essere - come amava dire San Pio X - padre verginale di Gesù, comprende ora, con una nuova luce, tutte le profezie dell'Antico Testamento sulla Passione di Cristo.
La Croce è già incisa nella mente, nell'anima e nel cuore di san Giuseppe: nessuna creatura, dopo la Vergine Maria, ha sofferto quanto Lui. Come Maria offrì il Suo Figlio sulla Croce, così anche San Giuseppe Lo offre: e questo abbandono manifesta l'atto più grande di generosità del Santo Patriarca, perché tutta la generosità del suo amore era necessaria per offrirlo a Dio, in supremo sacrificio, Gesù e Maria, che amava incomparabilmente più della sua stessa vita.
O santissimo fedele, che hai avuto parte nei misteri della nostra redenzione, glorioso San Giuseppe, se la profezia di Simeone riguardo a ciò che Gesù e Maria dovevano soffrire ti ha causato un'angoscia mortale, essa ti ha anche riempito di grande gioia per la salvezza e la gloriosa resurrezione, che egli aveva predetto sarebbe avvenuta per innumerevoli anime.
Per questo tuo dolore e questa tua gioia, ottieni che siamo tra coloro che, attraverso i meriti di GESÙ e l'intercessione della Sua Vergine Madre, risorgeranno gloriosamente. Amen.
Padre Nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
5° Dolore e Gioia di San Giuseppe
LA FUGA IN EGITTO

Dopo la partenza dei Magi, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Àlzati, prendi il bambino e sua madre e fuggi in Egitto; rimani lì finché non ti avvertirò, perché Erode cercherà il bambino per ucciderlo." Giuseppe si alzò nella notte, prese il bambino e sua madre e fuggì in Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si compisse ciò che era stato detto dal Signore attraverso il profeta: Ho chiamato mio figlio dall'Egitto (Os 11:1). Quando Erode vide che i Magi lo avevano ingannato, andò su tutte le furie e fece uccidere tutti i bambini da due anni in giù a Betlemme e dintorni, secondo l'esatto tempo che aveva appreso dai Magi. Allora il profeta Geremia disse: "Si è udita una voce a Rama, pianto e grande lamentazione: Rachele piange per i suoi figli; non vuole essere consolata perché non sono più" (Ger 31:15)! (Mt 2:13-18)
Giuseppe e Maria, senza dubbio, si aspettavano una tranquilla felicità a Nazareth. Il Signore è venuto a visitare la loro famiglia riempiendoli oltre ogni speranza con la gioia del Natale, col canto degli Angeli, con l'arrivo dei pastori e dei Magi. Ma poi, improvvisamente, tutto cambia, ed essi sono perseguitati.
Queste sono le prove più violente, inattese, imprevedibili e sconcertanti. Gli Angeli hanno annunciato pace, dicendo che il Figlio di Dio è venuto a portare amore sulla terra, ed ecco che improvvisamente si scatena l'odio. Un odio implacabile, ingiustificato che desidera la morte dell'amore. Maria e Giuseppe non sono più semplici esuli, emigranti così detti eradicati, ma persone perseguitate, fuggiaschi, considerati pericolosi. Solo chi ha vissuto o vive ancora nel mirino dell'odio può capire ciò che la Beata Vergine e il Glorioso San Giuseppe hanno sofferto quando lasciarono Betlemme.
Davanti a quel Bambino appena nato, che non è come gli altri, nessuno può rimanere indifferente. I profondi pensieri dei cuori si rivelano e si traducono in amore o odio. Entrambi gli atteggiamenti sono rappresentati dai Magi ed da Erode. I Magi cercarono e trovarono il Bambino; i loro cuori furono conquistati, come la profonda gioia che provarono alla vista della stella che li guidò nel luogo esatto di Betlemme dove si trovava Gesù. La gioia non è altro che la fiamma dell'amore che arde nei cuori di coloro che hanno trovato e aderito al piano di Dio.
Erode, d'altra parte, re usurpatore di un regno meticoloso, era spaventato per via del Bambino nato in una mangiatoia, che era vestito con una regalità non di questo mondo. Non vedendo i Magi tornare, si lasciò prendere da un odio satanico e insensato: sentendosi ingannato da quegli stranieri che non avevano degnato informarlo della loro partenza. Pensava di essere onnipotente, e ora la speranza di scoprire con certezza dove fosse il suo rivale. Così prese la decisione di far sparire quel re dei Giudei al più presto possibile, prima che qualcuno lo preferisse pubblicamente a lui.
Giuseppe e Maria certamente vennero a sapere, prima o poi, di quell'effusione di sangue innocente. Non è difficile immaginare la loro reazione. Era una prova in più da aggiungere alle altre. Maria vide quanto giustamente Simeone aveva visto le cose, e come suo Figlio fosse davvero esposto alla contraddizione. L'odio che perseguitava Suo Figlio era la punta della spada, che penetrava profondamente nel Suo cuore. Per Giuseppe e Maria, il pensiero di essere, anche indirettamente, causa della morte di quegli innocenti doveva pesare molto sui loro cuori sensibili ai dolori del prossimo. Era la dolorosa conseguenza del sì di Maria al giorno dell'Annunciazione, e per Giuseppe, la continuazione della Sua libera e consapevole accettazione della missione della sua sposa.
Se il Signore Gesù, durante i quaranta giorni del Suo ritiro nel deserto, subì gli assalti delle tentazioni, possiamo pensare che non abbia risparmiato Maria e Giuseppe. Le tentazioni non sono un peccato. Dio le permette ai santi solo per unirli più strettamente alla Sua volontà. Dopo i lunghi giorni di stanchezza, le privazioni di ogni genere, le incertezze e le apprensioni che scuotono l'anima, Giuseppe e Maria potevano sentire le tentazioni sussurrare nelle loro orecchie: Perché dire sì? Perché soffrire tutti questi cammini? Perché lasciare Nazareth, la vostra casa? Le vostre cose? La vostra tranquillità per passare attraverso tutto questo?...Quante domande assalivano le loro menti, già sicuramente stanche, dai miraggi del deserto.
L'unica risposta sulle loro labbra era che dovevano dare tutto, anche la vita, perché il piano di Dio si compisse, anche quando gli eventi diventavano sempre più sconcertanti e senza spiegazioni immediate: Dio è più saggio di noi. È fedele e ci ama! Da questo possiamo concludere che neanche le tempeste, i rovi che appaiono lungo la strada, gli imprevisti contrattempi non mostrano in realtà che il cammino su cui stiamo camminando non sia davvero quello giusto. Possiamo fidarci che Dio non deluderà nessuno e non ingannerà nessuno. Prima o poi, saprà come estrarre il bene dal male, e saprà come restituire cento volte tanto ciò che ora perdiamo quando lasciamo tutto per seguire la Sua chiamata.
O guardiano più vigilante, parente stretto del Figlio incarnato di DIO, GLORIOSO SAN GIUSEPPE, quanto avete sofferto per nutrire e servire il FIGLIO DELL'ONNIPOTENTE, specialmente durante la fuga che faceste con Lui in Egitto! Ma, qual era la vostra gioia nel avere sempre lo stesso DIO con voi, e nel vedere gli dei d'Egitto cadere a terra!
Per questo dolore vostro e per questa gioia vostra, ottenete che il peccato infernale sia scacciato da noi, specialmente fuggendo dalle occasioni pericolose, che tutti gli idoli delle affezioni terrene siano abbattuti dai nostri cuori, e che siamo interamente occupati nel servizio di GESÙ E MARIA, e solo viviamo e moriamo felici per loro. Amen.
Padre Nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
6° Dolore e Gioia di San Giuseppe
IL RITORNO DALL'EGITTO

Quando Erode fu morto, l'angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e disse: "Alzati, prendi il bambino e sua madre, e torna nella terra d'Israele, perché sono morti quelli che cercavano di uccidere il bambino." Giuseppe si alzò, prese il bambino e sua madre, e andò nella terra d'Israele. Ma sentendo che Archelao regnava sulla Giudea al posto del padre Erode, non osò andarvi. Avvertito in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e venne ad abitare in una città chiamata Nazareth, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: Sarà chiamato Nazareno. (Mt 2, 19-23)
Dopo il dolore di non poter andare in Giudea, san Giuseppe sente la gioia del ritorno a Nazareth: questa gioia cresce con il tempo, man mano che passano i giorni della vita nascosta di Cristo. La casa formata da Gesù, Maria e Giuseppe è simile in tutto a quelle dei loro vicini; il tempo passa in un'atmosfera familiare; talvolta Giuseppe contempla il Bambino nelle purissime braccia di Maria, la beata Madre. Da Lei nacque Dio fatto carne, e con le Sue labbra diede dolci baci sulla carne dell'Unico che è vero Dio e vero uomo. Certamente san Giuseppe stesso si prendeva cura del Bambino: san Giuseppe mostrava grande fervore e gioia nel provvedere continuamente ai bisogni del Salvatore, del piccolo bambino, alla Sua pulizia, trattando con grande reverenza i piccoli membri del Suo prezioso corpo, cambiandogli gli abiti e altre cose di cui hanno bisogno i bambini.
San Giuseppe adempie fedelmente la volontà di Dio. Dai racconti evangelici," spiega san Josemaría Escrivá, "possiamo vedere la grande personalità umana di san Giuseppe: in nessun momento ci appare come un uomo diminuito o spaventato davanti alla vita; al contrario, sa affrontare i problemi, superare situazioni difficili e assumersi con responsabilità e iniziativa i compiti affidatigli. Non sono d'accordo nel rappresentare classicamente san Giuseppe come un vecchio, nonostante la buona intenzione di sottolineare la verginità perpetua di Maria. Me lo immagino giovane, forte, forse di qualche anno più grande della Madonna; ma nella vigoria della vita e della forza umana.
Per vivere la virtù della castità non è necessario essere vecchi o mancare di vigorosità. La castità nasce dall'amore; la forza e la gioia della gioventù non sono ostacolo a un amore puro. Giovane era il cuore e il corpo di san Giuseppe quando contrasse matrimonio con Maria, quando seppe del mistero della Sua divina maternità, quando visse con Lei rispettando l'integrità che Dio voleva offrire al mondo.
O Angelo della terra, glorioso san Giuseppe, che pieno di meraviglia vedeste il Re dei Cieli sottomesso ai Vostri ordini; se la vostra consolazione nel riportarlo dall'Egitto fu turbata dalla paura di Archelao, nondimeno rassicurato dall'Angelo rimaneste gioioso a Nazareth con GESÙ e MARIA.
Per questo vostro dolore e per questa vostra gioia, concedete che i nostri cuori siano liberati da vane paure, che godiamo della pace di coscienza, viviamo sicuri con GESÙ e MARIA, e moriamo tra Loro. Amen.
Padre Nostro...
10x Salve Giuseppe...
Sia gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di San Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!
7° Dolore e Gioia di Sant'Joseph
LA PERDITA DEL BAMBINO GESÙ NEL TEMPIO

I suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per la festa della Pasqua. Quando ebbe dodici anni, vi salirono secondo l'usanza della festa; e quando ebbero finito i giorni, mentre tornavano, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme senza che lo sapessero i suoi genitori. Credendo ch'egli fosse nella comitiva, fecero un giorno di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e gli amici; ma non avendolo trovato, ritornarono a Gerusalemme in cerca di lui. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, ascoltandoli e interrogandoli. Tutti quelli che l'udivano erano stupiti della sua intelligenza e delle sue risposte. E vedendolo, rimasero sbalorditi; e sua madre gli disse: "Figlio mio, perché ci hai fatto questo? Ecco tuo padre ed io ti cercavamo angosciati". Ma egli rispose loro: "Perché mi cercavate? Non sapevate che devo occuparmi delle cose del Padre mio?" Ma essi non compresero le parole ch'egli disse. Poi scese con loro e venne a Nazaret, ed era loro sottomesso; sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Lc 2:41-52)
Condividiamo questo momento il dolore di Maria e Giuseppe per la perdita del loro Figlio. Fu un'assenza piena di ricerca e paura, di andirivieni inquieti: tre giorni dolorosi che sono come un presagio di quelli che vanno dal Calvario alla resurrezione. E improvvisamente sentono la sua voce: è lì! L'anima si calma e nasce la gioia e l'emozione accumulata durante le precedenti lunghe ore trabocca.
Nel narrare la scena, san Luca usa più volte in questo testo - come nei precedenti - il termine "padri" per designare la Madonna e San Giuseppe; ma questa parola assume tutto il suo significato sulle labbra di Maria, quando dice al Figlio: "Guarda, tuo padre ed io ti cercavamo ansiosamente!
Padre: questa parola sarebbe stata la parola più amata da san Giuseppe; quante volte, quando veniva chiamato da Gesù, avrebbe risposto guardandolo con uno sguardo sorridente e prolungato. In effetti, Giuseppe amava Gesù come un padre ama suo figlio," spiega san Josemaría Escrivá, "Lo trattava dandogli tutto il meglio che aveva. Giuseppe, prendendosi cura di quel Bambino secondo quanto gli era stato ordinato, fece di Gesù un artigiano: Gli trasmise la Sua arte. Quale sarebbe stato Giuseppe, come avrebbe agito la grazia in Lui per poter compiere il compito di sviluppare l'aspetto umano del Figlio di Dio?
Per questo motivo Gesù doveva assomigliare a Giuseppe: nel modo in cui lavorava, nei Suoi tratti caratteriali, nel modo in cui parlava. Nel realismo di Gesù, nel Suo modo di sedersi a tavola e spezzare il pane, nel Suo gusto per parlare in modo concreto, prendendo esempio dalle cose della vita quotidiana, si riflette ciò che erano la Sua infanzia e giovinezza, e quindi i Suoi rapporti con Giuseppe.
O esemplare di ogni santità, glorioso san Giuseppe, che perdeste il Bambino Gesù senza colpa vostra e in tristezza Lo cercaste per tre giorni, finché con grande gioia vi rallegraste nel Colui Che era la Vostra Vita, trovandolo nel Tempio di Gerusalemme tra i dottori.
Per questo vostro dolore e questa vostra gioia, Vi supplichiamo con il cuore sulle labbra, di interporre la Vostra forza affinché non accada mai che perdiamo Gesù per grave colpa nostra; ma se per sventura Lo perdessimo, cerchiamolo con tale continuo dolore da trovarLo propizio, specialmente nella nostra morte, per goderlo in cielo e lì cantare con Voi le Sue divine misericordie per sempre. Amen.
Padre nostro...
10x Salve Giuseppe...
Gloria al Padre...
Gesù, Maria e Giuseppe, vi amo, salvate le anime!
Cuore Castissimo di san Giuseppe, sii il custode della nostra famiglia!

PREGHIERA FINALE
A Te ricorriamo, o beato San Giuseppe, nelle nostre tribolazioni, e dopo aver implorato l'aiuto della Tua santissima Sposa, pieni di fiducia, chiediamo anche la Tua protezione. Per quel sacro vincolo di carità che Ti ha unito alla Vergine Immacolata, Madre di Dio, e per l'amore paterno che hai avuto verso il Bambino Gesù, Ti supplichiamo ardentemente di gettare uno sguardo benigno sull'eredità che Gesù Cristo ha conquistato con il Suo sangue, e di assisterci nelle nostre necessità con il Tuo aiuto e potere.
Proteggi, o provvido custode della Sacra Famiglia, la stirpe eletta di Gesù Cristo. Allontana da noi, o amantissimo Padre, la piaga dell'errore e del vizio. Assistici dal cielo, o nostro più forte Sostegno, nella lotta contro il potere delle tenebre, e come un tempo hai salvato la vita minacciata del Bambino Gesù dalla morte, così ora difendi la Santa Chiesa di Dio dalle insidie dei Suoi nemici e da ogni avversità. Sostieni ciascuno di noi con la Tua costante protezione, affinché, seguendo il Tuo esempio e sostenuti dal Tuo aiuto, possiamo vivere virtuosamente, morire piamente e ottenere la beatitudine eterna in cielo. Amen!
Ricorda, o castissimo sposo della Vergine Maria, mio caro protettore San Giuseppe, che mai si è udito dire che qualcuno, avendo invocato la Tua protezione e chiesto il Tuo aiuto, non sia stato consolato da Te. Con questa fiducia vengo a Te e ardentemente mi raccomando. O San Giuseppe, ascolta la mia preghiera, accoglila devotamente e rispondimi. Amen!
Preghiere, Consacrazioni ed Esorcismi
La Regina della Preghiera: Il Santo Rosario 🌹
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Preghiere del Sacro Rifugio della Famiglia Santa
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Preghiere di Nostra Signora di Jacareí
Devozione al Sacratissimo Cuore di San Giuseppe
Preghiere per unirsi con l’Amore Santo
La Fiamma d'Amore dell'Immacolato Cuore di Maria
† † † Le Ventiquattro Ore della Passione del Nostro Signore Gesù Cristo
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